L’interlocuzione con la Commissione Europea ha portato il Governo Draghi ad apportare modifiche di rilevante importanza al Piano Nazionale di ripresa e Resilienza (PNRR).
In particolare nella parte seconda è stato revisionato il paragrafo 1.3.4 relativo alla “Semplificazione in materia di contratti pubblici” in cui è precisato che la semplificazione delle norme in materia di appalti pubblici e concessioni è obiettivo essenziale per l’efficiente realizzazione delle infrastrutture e per il rilancio dell’attività edilizia: entrambi aspetti essenziali per la ripresa a seguito della diffusione del contagio da Covid-19.
La semplificazione per il PNRR deve avere ad oggetto non solo la fase di affidamento, ma anche quelle di pianificazione programmazione e progettazione; sono, poi, dettate, per raggiungere l’obiettivo, due modalità di attuazione: Misure urgenti e Misure a regime.
Misure urgenti
Con riferimento alle misure urgenti è specificato che in via di urgenza, con un decreto-legge da approvare entro il mese di maggio 2021, deve essere introdotta una normativa speciale sui contratti pubblici che rafforzi le semplificazioni già varate con il decreto-legge n. 76/2020 e ne proroghi l’efficacia fino al 2023, con particolare riguardo alle seguenti misure:
- verifiche antimafia e protocolli di legalità;
- conferenza di servizi veloce;
- limitazione della responsabilità per danno erariale ai casi in cui la produzione del danno è dolosamente voluta dal soggetto che ha agito, ad esclusione dei danni cagionati da omissione o inerzia;
- istituzione del collegio consultivo tecnico, che ha funzioni di assistenza e di risoluzione delle controversie con finalità di definire celermente le controversie in via stragiudiziale e ridurre il contenzioso davanti al giudice;
- individuazione di un termine massimo per l’aggiudicazione dei contratti, con riduzione dei tempi tra pubblicazione del bando e aggiudicazione;
- individuazione di misure per il contenimento dei tempi di esecuzione del contratto, in relazione alle tipologie dei contratti
Inoltre, non richiedono un provvedimento legislativo le seguenti misure urgenti:
- avvio dei lavori della cabina di regia per il coordinamento della contrattualistica pubblica già istituita presso la Presidenza del Consiglio in attuazione dell’art. 212 del codice dei contratti pubblici;
- riduzione del numero e qualificazione delle stazioni appaltanti;
- potenziamento del database di tutti i contratti tenuto dall’Autorità nazionale anticorruzione (atti organizzativi dell’Autorità);
- semplificazione e digitalizzazione delle procedure dei centri di committenza ed interoperabilità dei relativi dati.
Misure a regime
Con riferimento alle misure a regime sul presupposto che la complessità del vigente codice dei contratti pubblici ha generato non poche difficoltà attuative e che la riforma prevista si concreta nel recepire le norme delle tre direttive UE (2014/23, 24 e 25), integrandole esclusivamente nelle parti che non siano self executing e ordinandole in una nuova disciplina più snella rispetto a quella vigente, che riduca al massimo le regole che vanno oltre quelle richieste dalla normativa europea, anche sulla base di una comparazione con la normativa adottata in altri Stati membri dell’Unione europea. Significativa la precisazione fatta nel piano circa la necessità di tenere in particolare considerazione – per la loro rilevanza sul piano della semplificazione – le discipline adottate in Germania e nel Regno Unito, nonché l’approdo alla digitalizzazione effettiva delle procedure con la realizzazione di una e-platform ai fini della valutazione della procurement capacity, nonché la previsione di misure volte a garantire la sostenibilità energetica e ambientale e la tutela della salute e del lavoro nell’affidamento dei contratti.
Nel PNRR non viene operato alcun distinguo tra i lavori sopra e sotto soglia ma viene precisato che tali misure a regime saranno adottate con lo stesso sistema con cui è stato predisposto il Codice dei contratti attualmente in vigore.
Il PNRR precisa che sarà utilizzato lo strumento della legge delega. Il disegno di legge delega sarà presentato in Parlamento entro il 31 dicembre 2021 e si prevede che i decreti legislativi saranno adottati entro nove mesi dall’entrata in vigore della legge delega.
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Co-fondatore di Renna Studio Legale - Avvocato Cassazionista - Corporate Ethics & Compliance Specialist - Lead Auditor ISO 9001- 37001 - 19011. E' partner 24 ore avvocati - Esperto di diritto degli appalti - Cultore della materia di diritto Amministrativo e componente commissione di esami - Università degli Studi "A. Moro" Bari - Facoltà di Economia e Management - Componente di Organismi di Vigilanza e Controllo ex D.lgs. 231/01 e ISO 37001 di società italiane e straniere.
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