E venne il mattino di Pasqua, dopo una notte di silenzio e di buio nel cuore di Gerusalemme. Un mattino inaugurato da una corsa partita sulla spinta di sentimenti di stupore e di incredulità. C’è chi corse più velocemente e chi avvertì il peso dell’età. Corse chi aveva seguito Gesù fino ai piedi della croce e corse chi lo aveva rinnegato. La corsa finì, arrivarono al sepolcro, lo trovarono vuoto, videro e credettero.
E viene il mattino di Pasqua, dopo notti di silenzio e di buio nel cuore. E viene il tempo della corsa. Per tutti. Per chi è incredulo, per chi è credente, per chi è fedele, per chi rinnega, per chi vive nella gioia e per chi convive con il peso della sofferenza. E questa corsa conduce sempre ad un sepolcro vuoto. E, vedendo, crediamo. Auguri di Santa Pasqua.
Giovanni, 20,1-9
Il primo giorno della settimana, Maria di Magdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti”