LE STAGIONI DELL’ANIMA E LA NON RASSEGNAZIONE IN P. NIZZO: È L’AMORE IL MOTORE DI OGNI PERCORSO
Recensione a cura di Vito Davoli
È una poesia sincera e senza timori quella proposta in questo cammino da Patrizia Nizzo. Ed è lo stesso percorso del vento: attorno alle ramificazioni dell’anima, l’autrice propone di seguire il sentiero indicato dai soffi dell’aria che scuote anche le foglie giovani ma porta via con sé quelle più sdrucite per una strada che è ancora mistero definire dove vada a posarle definitivamente. Un cammino che nasce da «La voglia di vivere il tempo» tanto più intatta e urgente quanto più quel tempo procede in avanti: la maturità non restituisce un granché se non un senso di frustrazione e impotenza che vede nel percorso delle foglie un punto d’inizio immaginato con certezza e la fine di un percorso data per scontata senza alcuna controprova:
Saprei il momento della parola e quello del silenzio,
con la sicurezza che non avrei avuto
quando i muscoli erano forti e il desiderio intatto.
È tutto qui l’insegnamento?
Scarna e mediocre la lezione
Restano nel vento i ricordi, i sentimenti, i pensieri, le riflessioni, fermate sul foglio di una silloge che, come questa proposta da Patrizia Nizzo, li inchioda da qualche parte, in qualche modo, perché possano godere dell’attenzione del lettore, cercato o casuale che sia, e magari con lui condividere quei sentimenti, pensieri e riflessioni che, come in un fermo immagine restano lì ad offrirsi e a parare quel cammino che, nella prosaicità dell’impoetica realtà, resterebbe inesorabilmente inarrestabile. Perché anche «il pensiero / è un sottile dolore da stordire». Per amore. Solo per amore cristallizzare momenti da conservare mentre il percorso è in fieri, come un tesoro a cui ricorrere per riprendere e recuperare la linfa vitale che le foglie cadute più non hanno ma che ai destini umani possono in qualche modo essere restituite rinvigorite finché è consentito, finché è possibile, finche non sia chiaro il posto o il momento in cui le foglie vanno a posarsi definitivamente.
quel “nulla d’impossibile” delirante e rabbioso
è ora uno sguardo sereno sulla vallata.
E quasi per non rassegnarsi a questo destino, la poetessa usa dedicarsi a una sorta di “vezzo” che tenta di restituire alle foglie nuova vita quando nottetempo le raccoglie e le riutilizza come papiri su cui annotare pensieri, versi, parole che ridiano alle stesse la dignità della resurrezione. Per poi donarle. Ne sono personalmente testimone e dedicatario.
Già, la parola! Quella pensata. Quella scritta. Quella riconsegnata al tempo e al lettore senza timori di declinarla secondo le stagioni dell’anima, secondo le variazioni di colore delle foglie, secondo le curve e le evoluzioni dei loro percorsi nel vento. C’è così tutto lo spazio, accanto alla riflessione serena, anche per l’esplosione dei colori forti, siano essi «la violenza di uno specchio» o l’«aggressione dell’ombra attaccata ai piedi». E così
Il giovane futuro
anestetizza l’anima
perché non conviene averla
e non conviene perché quasi inevitabile è la disillusione giacché
disillusa, ho visto il tuo volto senza maschera,
sei la potente illusione che fa girare il mondo
e non ho più voglia di cercarti.
Amore
E sempre amore è il motore, il punto d’arrivo, il punto di partenza e il propulsore del percorso, quasi indipendentemente dagli esordi, dagli esiti e dalle curve del mulinare dei sentieri di quelle foglie. Eppure alla certezza del ramo, dell’origine, non fa eco il vento che, in tutta la sua evasiva indefinitezza si ripresenta sempre come destino ineluttabile che porta qualcosa con sé e la porta via da sé ma al quale non ci si sottrae, non si può, non si vuole perché dopotutto è per amore che ci si lascia trasportare da quel vento e per amore che si sceglie di continuare a percorrere quel cammino. Finché non sarà il vento a mostrare – attraverso tutto lo spettro del vissuto e del sentimento umano – dove finirà.
THE SEASONS OF THE SOUL AND NON-RESIGNATION IN P. NIZZO: LOVE IS THE ENGINE OF EVERY JOURNEY
It is a sincere and fearless poetry the one suggested on this journey by Patrizia Nizzo. And it’s the same path of the wind: around the the soul ramifications, the author proposes to follow the path indicated by the gusts of air which shakes even the young leaves but carries away the most torn ones along a road that is still a mystery to define where it goes to place them definitively. A path that arises from “The desire to live the time” more intact and urgent when more that time proceeds forward: maturity does not return much except a sense of frustration and impotence that sees in the path of the leaves a point of beginning imagined with certainty and the end of a path taken for granted without any counter-evidence:
I do know the right time to speak, and to be quiet,
Feeling confident unlike before
When my body was stronger, and my desires were intact.
Is that all we need to learn?
Memories, feelings, thoughts, reflections remain in the wind, stopped on the sheet of a collection which, like this one proposed by Patrizia Nizzo, nails them somewhere, in some way, so that they can enjoy the attention of the reader, sought or casual reader, and perhaps with him share those feelings, thoughts and reflections which, as in a still-image, remain there to offer themselves and to parry that path which, in the prosaic nature of unpoetic reality, would remain inexorably unstoppable. Because even « Thinking is a subtle pain / That makes you feel stunned». For love. Only for love to crystallize moments to be preserved while the path is in progress, like a treasure to be used to recover the lifeblood that fallen leaves no longer have but which can somehow be returned to human destinies reinvigorated as long as it is allowed, as long as it is possible, until the place or the moment in which the leaves settle definitively is not clear.
Delirious fury of ‘nothing is impossible,’
Now a peaceful look upon the valley’s face.
And in order not to resign herself to this fate, the poet uses to devote herself to a sort of “habit” that tries to give new life to the leaves when she collects them at night-time and reuses them as papyri on which to write down thoughts, verses, words that give them back the dignity of resurrection. And then donate them. I am personally a witness and dedicatee of it.
Yes, the word! The one thought. The written one. The one returned to time and to the reader without fear of declining it according to the seasons of the soul, according to the color variations of the leaves, according to the curves and evolutions of their paths in the wind. Thus there is all the space, alongside the serene reflection, also for the explosion of strong colours, be they «the violence of a mirror» or the «aggression of the shadow attached to the feet». And so
The young future
Deprives the soul of vitality,
Considering it inconvenient
and it is not convenient because disillusionment is almost inevitable since
disenchanted, I saw your face wearing no mask,
You, the powerful illusion that makes the world go round
And empties me of my desire to look out for you.
Love
And love is always the engine, the arrival point, the starting point and the propeller of the path, almost independently of the beginnings, the outcomes and the curves of the winding paths of those leaves. Yet the certainty of the branch, of the origin, is not echoed by the wind which, in all its evasive indefiniteness, always reappears as an inescapable destiny that brings something with it and takes it away from itself but from which we do not escape, we do not take away ourselves, we don’t want to take away ourselves, because after all it is for love that we let ourself be carried away by that wind and for love that we choose to continue along that path. Until the wind shows – across the whole spectrum of human experience and feeling – where it will end up.
Vito Davoli (Bari 1973) scrittore, poeta, giornalista e critico letterario, è laureato in
Lettere Classiche ed è stato insegnante nelle scuole superiori. Suoi scritti e contributi
sono stati pubblicati, nel corso degli anni, in diverse riviste, antologie, raccolte e
periodici sia nazionali che internazionali. Tra questi ultimi si ricordano le recenti
pagine a lui dedicate sulle riviste Tiberiades. Red iberoamericana de Poetas y Cricos Literatios Cristiano (Spagna), Crear en Salamanca (Rivista letteraria dell’Università di Salamnca, Spagna) e PW Arabica (Publisher Weekly – Arabic), rivista letteraria degli Emirati Arabi.
Nella seconda metà degli anni ’90 è stato giornalista e redattore di diverse riviste tra cui Liberazione (Roma), Barisera (Bari), L’Altra Molfetta (Molfetta), In Città e
Incontri ed Esperienze (Giovinazzo) e il periodico Le Passioni di Sinistra (Molfetta),
di cui è stato cofondatore.
Curatore e promotore culturale; redattore della prestigiosa rivista letteraria La Vallisa, fondata e diretta da 40 anni dal prof. Daniele Giancane; è anche coordinatore responsabile dell’omonimo blog. Ha pubblicato Contraddizioni (Edizioni Leucò, Molfetta 2001) e dopo vent’anni dalla sua prima edizione, nel 2021 è recentemente ristampata e se ne sta traducendo la versione spagnola. Ha da poco pubblicato la sua seconda silloge dal titolo Carne e Sangue (Tabula fati 2022).
Sulla sua poesia sono intervenuti Giorgio Bàrberi Squarotti, Domenico Cara, Mauro
Dentone, Fabio Dainotti, Daniele Giancane, Marco Ignazio de Santis, Angelo Lippo,
Beppe Costa, Mauro Macario, Marco Cinque, Gianni Antonio Palumbo e altri.
Recentemente ha fondato una nuova esperienza letteraria dal titolo Pubblicazioni
Letterariæ, una rivista a distribuzione gratuita nella versione on-line, curata insieme all’amico prof. Daniele Giancane col quale ha anche dato vita alla collettanea di racconti Surrealia. Segnali dall’Oltre e altri racconti, recentemente tradotta in spagnolo e distribuita in tutto il mondo. Ha curato insieme all’amico Beppe Costa l’antologia multilingue d'amori, di delitti, di passioni (PellicanoCult 2022) e con lo stesso Costa si occupa della collana INEDITI RARI E DIVERSI curata da Dario Bellezza fino alla sua morte. Per la stessa collana è in fase di pubblicazione l’antologia SignorNò curata con Marco Cinque (Il Manifesto) che include interventi, tra gli altri, di Margherita Hack, Phil Rushton, Jack Hirschman e Mamhoud Darwish.
Vito Davoli (Bari 1973) scrittore, poeta, giornalista e critico letterario, è laureato in
Lettere Classiche ed è stato insegnante nelle scuole superiori. Suoi scritti e contributi
sono stati pubblicati, nel corso degli anni, in diverse riviste, antologie, raccolte e
periodici sia nazionali che internazionali. Tra questi ultimi si ricordano le recenti
pagine a lui dedicate sulle riviste Tiberiades. Red iberoamericana de Poetas y Cricos Literatios Cristiano (Spagna), Crear en Salamanca (Rivista letteraria dell’Università di Salamnca, Spagna) e PW Arabica (Publisher Weekly – Arabic), rivista letteraria degli Emirati Arabi.
Nella seconda metà degli anni ’90 è stato giornalista e redattore di diverse riviste tra cui Liberazione (Roma), Barisera (Bari), L’Altra Molfetta (Molfetta), In Città e
Incontri ed Esperienze (Giovinazzo) e il periodico Le Passioni di Sinistra (Molfetta),
di cui è stato cofondatore.
Curatore e promotore culturale; redattore della prestigiosa rivista letteraria La Vallisa, fondata e diretta da 40 anni dal prof. Daniele Giancane; è anche coordinatore responsabile dell’omonimo blog. Ha pubblicato Contraddizioni (Edizioni Leucò, Molfetta 2001) e dopo vent’anni dalla sua prima edizione, nel 2021 è recentemente ristampata e se ne sta traducendo la versione spagnola. Ha da poco pubblicato la sua seconda silloge dal titolo Carne e Sangue (Tabula fati 2022).
Sulla sua poesia sono intervenuti Giorgio Bàrberi Squarotti, Domenico Cara, Mauro
Dentone, Fabio Dainotti, Daniele Giancane, Marco Ignazio de Santis, Angelo Lippo,
Beppe Costa, Mauro Macario, Marco Cinque, Gianni Antonio Palumbo e altri.
Recentemente ha fondato una nuova esperienza letteraria dal titolo Pubblicazioni
Letterariæ, una rivista a distribuzione gratuita nella versione on-line, curata insieme all’amico prof. Daniele Giancane col quale ha anche dato vita alla collettanea di racconti Surrealia. Segnali dall’Oltre e altri racconti, recentemente tradotta in spagnolo e distribuita in tutto il mondo. Ha curato insieme all’amico Beppe Costa l’antologia multilingue d'amori, di delitti, di passioni (PellicanoCult 2022) e con lo stesso Costa si occupa della collana INEDITI RARI E DIVERSI curata da Dario Bellezza fino alla sua morte. Per la stessa collana è in fase di pubblicazione l’antologia SignorNò curata con Marco Cinque (Il Manifesto) che include interventi, tra gli altri, di Margherita Hack, Phil Rushton, Jack Hirschman e Mamhoud Darwish.
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