“LEONARDO DA VINCI (E) IL GENIO ITALICO” è parte di una trilogia, pubblicata dallo stesso autore nel 2019, in occasione del 500nario della morte del più grande Genio di tutti i tempi, insieme a “Leonardo da Vinci (è) il Genio Italico” e “Il meglio di Leonardo da Vinci in pillole”.
In questo volume, assolutamente unico nel suo genere, vengono indagate le peculiarità del Genio Italico e si cercano quali siano i personaggi che, nel corso della Storia, e in particolare dopo la morte di Leonardo, le hanno incarnate o espresse ai massimi livelli.
Per questo motivo, sono state individuate tutte quelle qualità e caratteristiche che ci consentono di considerare Leonardo il primo –e mai eguagliato- rappresentante del Genio Italico nella sua accezione migliore e, al contempo, si è indagato su quanti, nel corso dei secoli a partire dalla sua morte, abbiano realizzato qualcosa di vagamente comparabile con il Genio di Vinci.
Il quale aveva caratteristiche uniche, che ne fanno il simbolo dell’Intelligenza multipla e che sono la base per discutere di Genio Italico: prima di tutto, la capacità visionaria di precorrere i tempi al di là dei risultati e delle tecnologie disponibili per realizzare tutto ciò che immaginava
In primo piano, le trovate geniali, le innovazioni introdotte, gli elementi indiscutibilmente visionari delle sue opere e delle sue scoperte.
Allora, la domanda è: quanti -e chi tra loro- possono oggi dirsi eredi di “questo” Leonardo?
La premessa è che nessuno è –e con buona probabilità, sarà- come lui.
E neppure gli assomiglierà…
Allora bisogna andare a cercare quelli che, in uno o più dei suoi elementi “magici”, possano assomigliargli.
Il riferimento può essere a un personaggio, “leader” o meglio protagonista in uno specifico settore, oppure alla realizzazione di un’opera che ha precorso il proprio tempo e aperto la strada al futuro.
E questo ci riporta, sorprendentemente, a casa; precisamente a Nardò, sede del nostro studio legale, dove negli anni Sessanta del secolo scorso, viene progettata una pista di velocità che viene costruita e realizzata negli anni Settanta: una pista costruita su tre anelli, che consentono velocità variabili, dai 240 ai 320 km/h.
Solo che di automobili in grado, a quell’epoca, di raggiungere tale velocità non ce n’erano.
La pista di Nardò era stata progettata con grande anticipo rispetto al suo completo utilizzo e sfruttamento: non ricorda qualcuno?
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LEONARDO DA VINCI (E) IL GENIO ITALICO
Un grandissimo regalo da parte dello stesso autore che ci beneficia della Sua apprezzatissima amicizia. Buona Lettura da RennaStudioLegale!
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