di Jonathan Sumption
L’IMPERO DEL DIRITTO
Una sfida per lo Stato e per la politica
Jonathan Sumption è un autore britannico, storico medievale ed ex giudice anziano che ha fatto parte della Corte Suprema del Regno Unito tra il 2012 e il 2018. Sumption ha prestato giuramento come giudice della Corte suprema l’11 gennaio 2012, succedendo a Lawrence Collins, barone Collins di Mapesbury. Eccezionalmente, è stato nominato alla Suprema Corte direttamente dall’Ordine degli Avvocati, senza essere stato giudice a tempo pieno. Si è ritirato dalla Corte Suprema il 9 dicembre 2018 al raggiungimento dell’età pensionabile obbligatoria di 70 anni. Autore di numerosi saggi tra i quali: Legge in tempo di crisi (2021); Prove dello Stato: diritto e declino della politica (2019); La guerra dei cent’anni IV: Re maledetti (2015).
Il giurista raccoglie, nel saggio “L’IMPERO DEL DIRITTO”, cinque lezioni andate in onda su BBC Radio 4 tra maggio e giugno 2019. Esse sono centrate su un interrogativo: posto che il diritto è lo strumento attraverso il quale lo Stato impone la sua volontà, una volta stabilita quale sia la legge, cosa la rende legittima?
Ma se questa è la domanda centrale, molte altre caratterizzano il perimetro del saggio di Sumption, ossia: Che cos’è il diritto? Come si cerca di definirlo? Che cosa sono il diritto naturale, il diritto sociale, la legge? In che modo si interpreta e si applica la legge? Che cosa sono le istituzioni e perché ci si affida a loro e con quali vantaggi e pericoli? Che cosa è lo Stato, lo Stato di diritto e lo Stato costituzionale? Quale posto occupa la giustizia nel diritto?…
Scrittura interessante quella di Sumption, tuttavia bisogna essere un poco allenati al linguaggio e ragionamento giuridico dell’Autore che rivolge prevalentemente seppur non esclusivamente la sua attenta osservazione sul rule of law e, quindi, sull’ordinamento inglese.
È un po’ come salire una vetta, occorrono attrezzatura e fiato, resistenza e scarpe adatte. Il paesaggio intorno lascia incantati ma, si rischia di perdere tempo, attardandosi, mentre il giorno trascorre.
Il pamphlet si muove su un progetto di scrittura ben congegnato; un viaggio nella storia del diritto anglosassone in una carrozza di “prima classe” ornata di specchi, dove sembra riflettersi, l’amabile narrazione di Sumption.
Il ragionamento dell’Autore, porta il lettore, a ritenere il diritto quale espressione di visioni diverse, risultato di un conflitto culturale sempre materia disputabile.
Secondo Sumption: “ (…)Le leggi si occupano di questioni morali nei confronti delle quali gli individui hanno una pluralità di punti di vista. Ma la legge regola le loro scelte morali partendo dal principio che debba esserci un solo e collettivo giudizio morale, e non una molteplicità di individualità. Questo aspetto fa luce sull’attitudine mutante della nostra società nei confronti del diritto. Sancisce la dilatazione dello pubblico a discapito dei quello privato(…).
Ed ancora, “(…) La legittimità dell’azione dello Stato in una democrazia dipende dall’approvazione generale del suo processo decisionale: ciò che è fondamentale non è necessariamente l’approvazione delle decisioni in sé, ma lo è il consenso nei confronti del metodo per arrivare a queste decisioni. Una società libera accoglie al proprio interno innumerevoli individui e gruppi con opinioni e interessi contrastanti. Il primo compito di ogni sistema politico è quello di conciliare queste differenze affinché gli individui possano vivere insieme in una singola comunità senza la sistematica applicazione della forza. (…) La regola della maggioranza è il principio basilare della democrazia. Questo vuole semplicemente dire che è sufficiente una maggioranza per approvare gli atti dello Stato. Non vuol dire che è sufficiente per renderli legittimi (…)”.
Negli ultimi anni la crisi dei sistemi politici ha creato e sta creando vuoti di potere significativi, apparentemente, colmati dall’azione dei Giudici, che pur istituzionalmente orientati ad altri scopi attraverso la forza delle proprie decisioni hanno rappresentato per l’opinione pubblica una soluzione a problemi sociali via via emergenti, l’esercizio di un potere supplente, che non riposa tuttavia su norme costituzionali.
Il saggio fotografa la realtà fattuale ed esprime una critica, per quanto moderata, efficace sul rischio per la tenuta delle nostre comunità al venir meno dei contrappesi tipici dei sistemi democratici avanzati.
Buona lettura.
Vincenzo Candido Renna
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Co-fondatore di Renna Studio Legale - Avvocato Cassazionista - Corporate Ethics & Compliance Specialist - Lead Auditor ISO 9001- 37001 - 19011. E' partner 24 ore avvocati - Esperto di diritto degli appalti - Cultore della materia di diritto Amministrativo e componente commissione di esami - Università degli Studi "A. Moro" Bari - Facoltà di Economia e Management - Componente di Organismi di Vigilanza e Controllo ex D.lgs. 231/01 e ISO 37001 di società italiane e straniere.
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