Marco Damilano (Roma, 1968), giornalista, è il direttore del settimanale “l’Espresso”. Prima di arrivare nel 2001 a “l’Espresso” come cronista politico e parlamentare, ha collaborato con Diario e con il magazine del Corriere della Sera Sette. Tra le sue ultime pubblicazioni: Eutanasia di un potere. Storia politica d’Italia da Tangentopoli alla Seconda Repubblica (Laterza, 2012); Chi ha sbagliato più forte. Le vittorie, le cadute, i duelli dall’Ulivo al Pd (Laterza, 2013); La Repubblica del selfie. Dalla meglio gioventù a Matteo Renzi (Rizzoli, 2015); Processo al nuovo (Laterza, 2017). Ha curato Missione incompiuta. Intervista su politica e democrazia di Romano Prodi (Laterza, 2015) e partecipa alla trasmissione “Propaganda Live” su La7. Per Feltrinelli ha pubblicato Un atomo di verità. Il caso Moro e la fine della politica in Italia (2018).
Il libro di Damilano, a ridosso dell’elezione del tredicesimo Presidente della Repubblica, ha rappresentato uno strumento utile per leggere tra le righe della storia nell’atto del suo dispiegarsi.
Nel “romanzo Quirinale” di Damilano non mancano aneddoti divertenti ed altri tristi; particolarmente interessante, specie per i lettori anagraficamente distanti dai fatti raccontati, la “profilazione” di personaggi che nel bene e nel male hanno scritto la storia della Repubblica.
L’autore – con una semantica asciutta, priva di fronzoli retorici e artifizi narrativi, alternando un’ ironia a tratti misurata e a tratti sferzante con un sostrato stilistico costantemente orientato alla gentilezza, senza sfociare in pericolosi ammiccamenti, – consente anche al lettore di oggi di immergersi nella storia, comprendere gli eventi e ricercare una risposta al crinale attuale della politica, che sembra aver perso un certo rigore e compostezza propria di altri tempi.
Quirinale nel segno del genere maschile.
«Anche le first lady sono quasi una rarità. La donna più votata per il Quirinale finora è stata la comunista Nilde Iotti che ha raggiunto 256 voti al quarto scrutinio delle elezioni per il nono presidente, il 15 maggio 1992. Un grande applauso circondò la Iotti, che era stata giovane deputata all’Assemblea costituente, compagna di Palmiro Togliatti, presidente della Camera per tre legislature, dal 1979 al 1992, la prima ad arrivare allo scranno più alto di Montecitorio, di austerità regale, il volto nobile della politica. Ma era la candidata di bandiera del PDS e degli altri partiti della sinistra, senza possibilità di essere eletta. Quattro voti raccolse nel 1978 la giornalista Camilla Cederna, autrice del pamphlet contro Leone, saliti a otto nel 1985, tre la vedova di Moro, Eleonora. La democristiana Tina Anselmi, presidente della Commissione di inchiesta sulla loggia P2, fu candidata nel 1992 dalla Rete di Leoluca Orlando. La radicale Emma Bonino fu sponsorizzata dalla campagna mediatica Emma for president, ma nel 1999 raccolse appena 15 voti. Solo due donne sono entrate nella rosa dei candidati, ma non sono state messe neppure in votazione: la ex democristiana Rosa Russo Jervolino nel 1999, all’epoca ministra dell’Interno, poi sindaca di Napoli e la ex comunista Anna Finocchiaro nel 2015, quando era presidente della Commissione affari costituzionali del Senato.»
Damilano si sofferma, anche, sull’analisi della comunicazione politica quirinalizia e del ruolo della stampa nel corso del tempo e pur, avendo vissuto da protagonista e testimone diretto le pagine più recenti narrate, evita con cura la deriva autobiografica.
Come ha dimostrato anche l’ultima elezione, il conclave laico che porta all’elezione di un presidente della Repubblica si declina come gioco imprevedibile e in parte crudele, con le sue prassi, regole non scritte eppure note. L’elezione del Presidente racconta molto del nostro Paese. Oggi più che mai. Con il venir meno dei partiti, in una società perennemente stressata ora da tensioni sociali ora da tensioni economiche, se non da entrambe, il Presidente è sempre di più il centro su cui ruotano tutti gli altri poteri, politici e economici, interni e internazionali. È il punto di equilibrio, chiamato a intervenire per evitare il collasso del Sistema, è la risposta alla crisi della nostra democrazia, ma rischia di essere anche la sua massima espressione.
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Co-fondatore di Renna Studio Legale - Avvocato Cassazionista - Corporate Ethics & Compliance Specialist - Lead Auditor ISO 9001- 37001 - 19011. E' partner 24 ore avvocati - Esperto di diritto degli appalti - Cultore della materia di diritto Amministrativo e componente commissione di esami - Università degli Studi "A. Moro" Bari - Facoltà di Economia e Management - Componente di Organismi di Vigilanza e Controllo ex D.lgs. 231/01 e ISO 37001 di società italiane e straniere.
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